Il tradizionale dinamismo di Milano nel settore della mobilitazione merci, logistica e la ricca programmazione fieristica annuale rende sempre valida l’idea di avviare un’impresa di facchinaggio, tipologia di business che in questo momento può essere incoraggiata anche dalle presenze turistiche legate ad Expo2015 e dalla possibile richiesta aggiuntiva, ad esempio, di portabagagli o facchini degli scali ferroviari. Facchinaggio: una professione, tante possibili attività Queste sono solo due delle figure riconducibili al facchinaggio: l’elenco completo si trova all’articolo 2 nel Decreto ministeriale 221/2003 e si articola in due sezioni, a) e b). L’elenco a) comprende – oltre alle attività indicate prima – profili come i facchini doganali, i pesatori nei mercati agroalimentari etc.; nell’elenco b) sono inserite attività quali l’imballaggio, la pressatura, la selezione e cernita con o senza insaccamento di prodotti ortofrutticoli o l’abbattimento di piante destinate alla trasformazione in cellulosa. Si tratta di attività molto diversificate su cui il…
L’impresa del gelato per chi ha in gusto delle idee
Esplosa l’estate, cresce la voglia di gelato, un piacere che non abbandona mai i milanesi e i lombardi visto che il consumo consumo si attesta su 1 chilo al mese anche in inverno, secondo un’indagine della Camera di Commercio di Milano effettuata ad aprile 2015 su mille persone. Per le imprese del gelato quindi è boom: sono 21mila in Italia, 3mila in Lombardia con una crescita dell’1,7 % in un anno e del 6% nella sola Milano che vanta 817 gelaterie e 30 milioni di fatturato. Gelateria: artigianale, con consumo sul posto e con servizio bar Mercato in espansione e gradimento sia dei gusti tradizionali che di sapori più sperimentali sono due buoni motivi per valutare l’avvio di un’impresa in questo settore, che può partire senza troppe formalità in base al modello di business prescelto. Se si possiedono competenze e abilità necessarie a produrre un buon gelato e si dispone…
Professione pulizie
Se il tempo delle pulizie di primavera è ormai passato, la necessità di veri “professionisti del pulito” non tramonta mai come suggeriscono le 41.116 imprese di pulizie attive in Italia, di cui oltre 5mila a Milano, cioè il 13% del totale nazionale con un aumento del 5,4% rispetto al 2014. Pulizie: l’impresa è semplice, ma per differenziare il business occorrono altri requisiti e maggiore esperienza Per chi fosse interessato a questa attività a base di detergenti e aspirapolveri, una prima considerazione è che si tratta di un’impresa piuttosto semplice se vengono offerti i servizi di pulizie e disinfezione, ma può rivelarsi più complessa se, ad esempio, si vuole diversificare il business con servizi come la disinfestazione, derattizzazione e sanificazione che richiedono requisiti tecnici specifici. In Italia oltre il 64% delle imprese del settore sono ditte individuali, una forma giuridica che consente di avviare l’attività in un giorno se, come dicevamo,…
Cosa succede in città? Scoprilo sul taxi
Cosa succede in città? Circa 100 eventi al giorno, come risulta dal palinsesto di Expoincittà, la piattaforma che raccoglie e comunica in modo unitario tutti gli appuntamenti in programma nel periodo di Expo 2015 a Milano e provincia. E l’estate si preannuncia ghiotta con un terzo degli eventi racchiusi tra luglio e agosto. Adesso, accanto ai 1000 punti fissi di distribuzione della newsletter con gli appuntamenti settimanali, il notiziario di Expoincittà sarà disponibile anche sui taxi grazie a un accordo tra gli operatori del settore e la Camera di Commercio di Milano. E i rappresentanti della categoria durante la conferenza stampa di lancio dell’iniziativa hanno valutato anche la possibilità di mantenere un servizio di questo tipo anche dopo l’Esposizione universale. Si tratta di un nuovo passo per innalzare la qualità del servizio offerto, un impegno che gli operatori dei taxi milanesi hanno assunto anche formalmente sottoscrivendo la Carta dei valori…
La ristorazione cambia pelle: identikit dei nuovi “locali di tendenza”
Mangiar fuori piace: dalla colazione ai pasti, gli italiano mangiano fuori 28 volte al mese 72 miliardi di euro: tanto spendono per consumi di cibo e bevande fuori casa gli italiani che in media “mangiano” fuori 28 volte in un mese, non necessariamente a cena, ma in diversissime “occasioni di consumo” dalla pausa pranzo alla colazione al bar sino all’apericena, con un’incidenza sui consumi totali che dal 12% del 1970 è arrivata al 32%. Sono alcuni dati della ricerca presentata da Tradelab in occasione della conferenza stampa di Host, la manifestazione di riferimento del settore Horeca, in programma a Fiera Milano a fine ottobre. Mangiare bene non basta più: i locali di tendenza sono quelli dove si mangia sano e in un “contesto” stimolante La ricerca segnala 4 “must” per chi consuma fuori casa: qualità accessibile, mangiar sano, sostenibilità e ricerca di un’esperienza. Ciò significa che per il consumatore ,…