5a edizione MCE: protagonista la mobilità del futuro.
Se i cambiamenti di sicurezza, economici, sociali e ambientali in atto rappresentano un punto di rottura con il passato, per affrontare le sfide che il nuovo contesto ci pone, si richiede un cambio di mentalità.
L’edizione 2020 di MCE 4×4 intende raccogliere le sfide della mobilità anche per impatto del Covid-19.
Abbiamo chiesto a Gianluca Iorio, Founder & CEO di Mimoto, start up che ha partecipato alla scorsa edizione di MCE, di raccontarci la loro esperienza.
Di che cosa ci occupa la vostra impresa e come è nata la vostra idea imprenditoriale?
MiMoto è il primo servizio made in Italy di scooter sharing 100% elettrico a flusso libero attivo nelle città di Milano, Torino e Genova e presto Firenze.
Nato nel 2015 dall’idea di tre giovani imprenditori italiani e partito da Milano, MiMoto ha in pochi anni ampliato sempre più la propria flotta rivoluzionando il concetto di mobilità urbana in chiave smart e green, e rendendo semplice, divertente ed eco-sostenibile lo spostamento all’interno delle città.
Dopo aver fatto sì che lo scooter sharing entrasse nel paniere ISTAT, a testimonianza di come ha cambiato le abitudini di comportamento e spesa degli italiani, MiMoto è stata il first mover del suo settore in tutte le città in cui è attivo il servizio.
È semplice perché basta utilizzare il proprio smartphone per raggiungere la destinazione desiderata abbattendo costi e tempi di percorrenza.
Grazie all’app proprietaria l’utente può facilmente localizzare, prenotare, accendere e rilasciare il veicolo; il tutto senza preoccuparsi né del portafoglio né della ricarica. È divertente perché gli eScooter della flotta di MiMoto sono leggeri, maneggevoli, facili da guidare e permettono totale libertà di movimento, anche per due persone. È ecosostenibile perché tutti i veicoli sono a emissioni zero e rispettano l’ambiente.
Elementi che hanno fatto di MiMoto una vera icona della smart mobility ed un servizio dall’experience unica che continuerà a crescere esportando il proprio modello smart, fun e green in altre città italiane e oltreconfine.
Perché avete partecipato a MCE e quali benefici avete avuto dalla partecipazione all’evento?
Abbiamo partecipato al MCE4x4, oltre per godere della visibilità necessaria per una start-up al fine di farsi conoscere, ci ha permesso e ci permette di creare ecosistema. L’abbandono dei mezzi privati, il cambio di abitudini degli utenti, l’educazione al rispetto ambientale fanno parte di un processo che può essere portato a compimento solo se sostenuto da più lati. MCE ci permette di evangelizzare l’utenza su questi temi sensibili e ci dà l’opportunità di confrontarci con gli attori del mercato della mobilità e dell’innovazione.
Quali suggerimenti vi sentite di dare alle startup di questa nuova edizione?
Il principale consiglio che ci sentiamo di dare alle start-up presenti in questa edizione è principalmente quello di provare a fare ecosistema, di non considerare concorrenti tutte le altre realtà che contribuiscono a spingere questo mercato e che vanno nella direzione socio-culturale che abbiamo iniziato e che questa emergenza sanitaria ha accelerato. Suggeriamo di sfruttare appieno i momenti di condivisione e di confronto, ma soprattutto di non mollare mai anche quando sembra che il gioco sia troppo duro o le porte sbattute in faccia troppe.