Ma ci sono imprese che superano la crisi ? chi sono come fanno? Nel nuovo numero di “ Imprese & Città” grande spazio è dato all’emergere di una nuova generazione di imprenditori in grado di dare risposte innovative ai problemi che il nostro tempo pone: nuove aree di business e di prodotti offerti, nuovi modelli organizzativi, nuovi stili di consumo.
“Imprese & città” è convinta che sia necessario concentrare tutta la nostra attenzione sulle imprese che, nella crisi, hanno iniziato a tracciare una nuova strada sulla quale anche le altre dovranno presto incamminarsi.
Il contesto economico nazionale presenta un’innegabile fragilità che si riflette, con diversa intensità di scala, sull’economia locale. L’area milanese non è sfuggita lo scorso anno a questo andamento, ma il suo tessuto economico ha mostrato, ancora una volta, performance migliori della media italiana. Relativamente al 2013, tra iscrizioni e cancellazioni, il saldo delle attività è stato positivo, con un tasso di crescita del 2%.
L’esportazione, l’unica frontiera che ha finora retto e in cui si concetrano molte imprese che superano la crisi, tiene, seppure con qualche flessione, e conferma la centralità di Milano nel sistema delle relazioni commerciali del Paese. In questi anni si è verificata un’importante trasformazione dell’export sia sul piano della composizione settoriale sia su quello delle direttrici geografiche, e ciò ha significato un riposizionamento delle aree e la conseguente apertura a nuovi mercati.
Il fatto che siano sempre più integrate nelle catene del valore internazionali e che in esse abbiano acquisito maggior peso i beni intermedi, pone le nostre imprese in una situazione di ‘dipendenza’ dall’andamento della domanda dei clienti di cui sono subfornitrici. Il recente rallentamento, per esempio, dell’export tedesco ha come conseguenza una minore richiesta di beni intermedi italiani.
Una recente rilevazione dell’‘Osservatorio sul sistema locale delle imprese’, avviato da qualche anno dalla Camera di Commercio di Milano, mostra però che le aziende milanesi sono più ottimiste circa la loro realtà aziendale, pur conservando un forte pessimismo sulla situazione economica generale del Paese.
A questa crescita di fiducia sulle proprie forze bisogna che corrisponda un’urgente ‘politica industriale’ da parte del Governo. Le imprese che superano la crisi sono oggi tendenzialmente più forti e la ‘politica’ è chiamata a svolgere un ruolo attivo nella trasformazione dell’ecosistema industriale per sostenere i prodotti e i marchi del made in Italy, favorendo l’innovazione nei prodotti e nei processi produttivi e la ricerca di nuovi mercati di sbocco.
Per le imprese che superano la crisi e per quelle che volgliono superarla l’innovazione resta la condizione essenziale. Ma in mancanza di grandi imprese essa si concentra in consorzi pubblico-privati, centri di ricerca pubblica e università, e si dispiega sotto forma di start-up. Fenomeno in larga crescita e di cui i giornali danno quasi quotidianamente conto, senza però fornire informazioni su quante di queste sopravvivano data la scarsità, nel nostro contesto, di capitale di rischio. E una volta arrivate allo stadio in cui è necessario trovare i capitali per finanziare la produzione su vasta scala, cosa succede? Il più delle volte produzione e commercializzazione dell’innovazione-prodotto rischiano di essere realizzate altrove.
Anche in questo numero continua l ‘indagine sulla ‘nuova manifattura’, i “makers“. “Imprese & Città” è convinta degli effetti dello sviluppo tecnologico sull’intero sistema economico e della necessità di prendere atto e riflettere sul fatto che le tecnologie digitali con cui abbiamo a che fare sono ‘ibride’: integrano dati e materia, partono da dati virtuali e arrivano a produrre ‘cose materiali’.
Ma le imprese che superano la crisi non sono l’unico tema del nuovo numero di “Imprese & città”, Venezia, Mosca e la Singularity University di Google hanno molto da raccontarvi: leggere per credere..