Il parrucchiere? E’ ormai un professionista della bellezza e non solo uno specialista dell’acconciatura, visto che l’attività si può svolgere insieme a quella di estetista e prevede, inoltre, la possibilità di offrire manicure e pedicure ad uso estetico.
La professione può rivelarsi un buon business. Milano infatti anche in tempi di crisi non rinuncia a prendersi cura di sé e le imprese legate al benessere della persona registrano una crescita seppur lieve: tra palestre, parrucchieri ed estetisti e centri benessere in provincia si contano 7457 imprese (erano 7406 lo scorso anno). 6655 di queste sono parrucchieri ed estetisti.
Ma come diventare parrucchiere? I requisiti dipendono dal titolo di studio posseduto: sono sostanzialmente riconducibili alla frequenza di percorsi formativi e a periodi di tirocinio in azienda. E’ meglio comunque verificarli caso per caso e, una volta certi di possederli, per far nascere l’impresa occorre presentare per via telematica al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune di Milano, una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) corredata di tutti i moduli necessari.
Attenzione, la verifica dei requisiti per le qualifiche di acconciatori ed estetisti spetta ora al Comune e non più alla Camera di Commercio.
A Milano crescono gli acconciatori stranieri, uno su sette tra le imprese individuali attive nel settore. Come rileva la Camera di Commercio di Milano, sono soprattutto cinesi, con il 47,5% delle imprese individuali attive tra i non italiani, in crescita del 19,5%. Un fenomeno recente: considerando solo le imprese individuali cinesi attive nel settore, oltre il 60% ha aperto a partire dal 2010.
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