Se la crisi non cessa di mordere, la svolta può essere questione di strategia. Che, nel caso del nostro Paese, significa attrezzarsi per superare i limiti di un tessuto imprenditoriale frammentato in miriadi di micro e PMI. Già perché se “piccolo è meglio” rappresenta il motto che ha da sempre caratterizzato il cammino (e i successi) dell’economia imprenditoriale italiana, di questi tempi la competizione a livello europeo, le sfide della globalizzazione e, non da ultima, la stretta della crisi, impongono scelte differenti. Nel concreto, la necessità è quella di colmare il gap in termini di mercato, capitali e investimento che il nostro Paese patisce nei confronti di altre realtà economiche. Fare rete rappresenta innanzitutto un modo per sentirsi meno soli di fronte a queste sfide, per andare oltre i propri limiti e sfruttare una maggiore forza d’urto verso obiettivi comuni. A livello teorico, il processo di costituzione di una rete…
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Responsabilità sociale d’impresa
Lo scorso giugno le principali associazioni finanziarie italiane (Abi, Ania, Assogestioni e FeBAF) hanno firmato la “Carta dell’Investimento Sostenibile e Responsabile della finanza italiana”, un documento che sollecita gli investitori istituzionali ad assumere come parte qualificante dell’analisi e dei processi di investimento per conto proprio e di terzi le variabili extrafinanziarie ambientali, sociali e di governance (Environmental, Social, Governance -ESG). La tendenza della finanza a muoversi sempre più secondo logiche legate allo sviluppo sostenibile e responsabile è ben documentata dai numeri dello Studio europeo Eurosif presentati in Camera di Commercio a Milano al Forum per la Finanza sostenibile. Lo studio individua sette strategie di investimento responsabile (Sustainability-themes, Best in class selection, Norms based screening, Exclusions, ESG Integration, Engagement and voting, Impact investing) e registra per ciascuna di queste una crescita maggiore a livello europeo rispetto a quella dell’intero mercato del risparmio gestito. In Italia, con €447 miliardi di Assets under management, l’esclusione di…
Un giorno prezioso
Da quanto tempo continuate a ripetervi che volete scoprire come si chiamano le pietre che pendono dai vostri orecchini preferiti? E, soprattutto, che vi chiedete: ma sono vere o mi hanno rifilato delle patacche? Domenica 14 ottobre potreste finalmente capirci qualcosa di più. L’occasione è quella del Gioiello Day, una iniziativa promossa dalla Camera di commercio di Milano giunta alla sua quarta edizione, che ha tra le principali missioni quella di diffondere la certificazione, uno strumento di primaria importanza per tutelare il mercato dai falsi. L’evento si terrà a Palazzo dei Giureconsulti a Milano, sarà gratuito e aperto a tutti e vedrà protagonisti i professionisti del settore ma anche semplicemente gli appassionati che vogliono godersi lo spettacolo di pietre preziose e gioielli. La giornata sarà articolata in tre tappe: una esposizione di gioielli realizzati da prestigiose aziende del settore che verrà accompagnata da performance di orafi artigiani; un gioco-test per imparare a riconoscere…
Usato, riciclo, riuso… La seconda vita delle cose
In Italia l’impresa dell’usato conta 3247 esercizi commerciali con la Lombardia in testa alle altre regioni grazie alle sue 489 imprese attive. Si vende di tutto: vestiti, dischi di vinile, elettrodomestici, libri, mobili e oggetti di antiquariato, settore quest’ultimo che conta in assoluto il numero più alto di imprese nel comparto dell’usato. I dati della Camera di Commercio di Milano spingono a chiedersi se questa diffusione di imprese dell’usato derivi da una passione che – in tempi di crisi – ha contagiato in molti dal Nord al Sud dello stivale o sia l’indizio di tendenze nuove. Forse è proprio così: forse – anche grazie alla crisi – si sta facendo strada un approccio più responsabile e rispettoso verso le cose che possediamo, siano esse vestiti o spazi comuni della città, e si assiste per questo a un gran fermento di iniziative orientate al recupero di ciò che è usato per…