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Assistenze Specialistiche

Crea reti di imprese con l’Assistenza Specialistica

L’Assistenza Specialistica Reti di imprese è il servizio di primo orientamento gratuito che ti illustrerà cosa sono le reti di imprese e perché è importante crearle.

Abbiamo chiesto a Giulia Vecchiato, avvocato, consulente ed esperta di reti di imprese,  di spiegarci in cosa consiste questo servizio messo a disposizione delle micro piccole e medie imprese con sede legale iscritta al Registro delle Imprese o sede operativa iscritta al REA della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.

Giulia Vecchiato, esperta di Assistenze Specialistiche

In base alla sua esperienza, ci racconta perché ritiene possa essere utile per un’impresa richiedere il servizio di assistenza specialistica per la creazione di una rete di imprese?

Lavoro con la Camera di commercio di Milano sin dal 2014, quando è nato questo servizio. Valuto molto utile tale iniziativa soprattutto in considerazione della doppia modalità con cui l’assistenza viene erogata: la prima consiste nell’incontro di gruppo, occasione di condivisione in cui gli imprenditori si scambiano esperienze ed idee, la seconda modalità è quella individuale che permette alle imprese di approfondire alcuni aspetti specifici del loro progetto, una sorta di “consulenza su misura”. L’una non esclude l’altra.

Questo doppio canale risponde ad un concreto bisogno dell’impresa e permette un confronto immediato, per di più gratuito.

Quali sono gli aspetti peculiari da tenere in considerazione quando un’impresa decide di mettersi in rete con altre? Cosa non bisogna tralasciare assolutamente?

Per funzionare la rete deve partire da una definizione degli obiettivi strategici ben precisa e condivisa tra i partner. Occorre quindi definire il modello di business e le strategie.

Passo successivo è la condivisione e stesura del testo contrattuale in cui vengono disciplinati la governance, le modalità di gestione della rete, i meccanismi di controllo delle performance, tutte le regole di funzionamento.

Non esiste un format prestabilito, perché ogni rete è diversa e caratterizzata da un proprio progetto e da proprie regole di funzionamento, stabilite dai partecipanti all’inizio del loro percorso di collaborazione.

Cosa chiedono maggiormente le imprese su questo tema?

Le imprese, posta la volontà di cooperare, vogliono capire nel dettaglio quali sono le modalità con cui ci si tutela, soprattutto in caso di eventuale disaccordo tra i partecipanti. Inoltre chiedono che siano individuate le responsabilità di ciascun partecipante, anche in caso di inadempimento sia verso il cliente finale sia verso i partner. Anche per questi motivi, il contratto di rete deve essere il più completo possibile.

Quali carenze rileva maggiormente tra le imprese che si avvicinano al tema?

La presa di coscienza di dover condividere il proprio patrimonio informativo, la condivisione dei contatti (anche eventualmente della clientela) e delle proprie competenze. In generale, la fiducia interpersonale è l’elemento più critico.

Tutto sommato, devo dire che, nella mia esperienza, poche reti si sono sciolte. Più per questioni di “mortalità fisiologica”, nel senso che l’attenzione delle parti è andata scemando per mancanza di tempo e risorse. Invece, la gran parte di reti costituite è florida e tiene nel tempo.

La presenza di un’impresa leader trainante è un aspetto positivo in quanto facilita la continuità della rete.

Che vantaggi ci sono al giorno d’oggi nel fare rete? Qual è l’identikit delle imprese che fanno rete?

Gli obiettivi prioritari del contratto di rete sono, come recita la legge, essenzialmente: l’innovazione, la crescita di competitività e l’internazionalizzazione in una prospettiva di crescita della rete e nella rete.

La forma contrattuale della aggregazione porta diversi vantaggi tra cui la flessibilità e modularità del contratto alle diverse casistiche, la riduzione dei costi amministrativi di costituzione e/o gestione, la possibilità di scegliere nei casi concreti se limitarsi a una struttura contrattuale o creare anche un soggetto giuridico ulteriore. Attraverso la rete si possono inoltre raggiungere soglie più elevate di operatività, potenziare la posizione nei rapporti con committenti “forti”, accedere a grandi commesse, spesso di appannaggio solo dei grandi player.

La maggior parte delle reti sono costituite da imprese che già hanno avuto modo di collaborare tra loro. Ad esempio, di frequente, si assiste alla creazione di reti costituite da imprese operanti nelle diverse fasi della filiera produttiva ovvero reti di tipo verticale. Le reti inoltre possono essere di tipo orizzontale, composte cioè da imprese omogenee e talvolta anche in concorrenza tra loro che trovano convenienza ad aggregarsi per realizzare economie di scala e aumentare i volumi. Sono diffuse anche le reti miste, le più interessanti, che contengono aspetti delle due tipologie precedenti e solitamente hanno l’obiettivo di offrire un nuovo prodotto e servizio, integrando le loro competenze.

Che sviluppo prevede sulle reti di impresa? Sono abbastanza conosciute?

La collaborazione tra imprese ha assunto dimensioni significative in tutte le economie moderne ed il contratto di rete rappresenta appunto uno strumento giuridico attraverso il quale è possibile promuovere i processi aggregativi.

Sicuramente l’argomento “contratto di rete” è conosciuto tra gli imprenditori ed è in costante crescita: i numeri lo dimostrano (sul punto si osservino i dati del Registro Imprese ovvero le reti formalizzate fino ad oggi).

La possibilità di costituire reti transfrontaliere rappresenta un’ottima opportunità per le nostre imprese; ad oggi è ancora poco sfruttata ma che troverà ampia diffusione in futuro.

In tale contesto, è importante credere in questo modello anche attraverso misure legislative di promozione e sostegno sul piano fiscale, finanziario e giuslavoristico.

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