La tradizionale plastica monouso, ampiamente utilizzata per il packaging dei prodotti di ogni tipo, molto diffusa nella ristorazione, dovrà essere abbandonata e sostituita dalle bioplastiche. A livello normativo la data di riferimento è il 3 luglio, giorno entro il quale la direttiva europea 2019/904 dovrà essere recepita dallo Stato italiano.
Abbiamo chiesto a due esperti dell’Assistenza Specialistica Ambiente ed Economia Circolare, Cristina Gilardi e Pietro Merlini, di spiegarci meglio cosa sono questi nuovi materiali e quali sono ora gli obblighi per gli imprenditori.
I rifiuti di plastica da problema ad opportunità?
Dagli studi della Commissione Europea si prevede che nell’UE la produzione di plastica aumenti ad un ritmo annuo del 5%.
Solo il 24% dei rifiuti di plastica è riciclato, mentre quelli smaltiti in discarica sfiorano il 50% e il resto è destinato all’incenerimento. Esiste dunque un reale problema.
La Commissione Europea ha però anche riconosciuto nei propri atti normativi che i rifiuti di plastica sono un materiale ad alto contenuto tecnologico che, se correttamente gestiti e prima ancora progettati, potrebbero contribuire in maniera significativa ad avviare quella tanto attesa dissociazione fra crescita economica e uso delle risorse.
Quali iniziative ha posto in essere l’Unione Europea per ridurre l'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente?
Con la Direttiva 2019/904 UE l’Unione Europea ha avviato specifiche azioni con riferimento ai c.d. “prodotti di plastica monouso”, ai prodotti di plastica oxo-degradabile e agli attrezzi da pesca contenenti plastica.
La messa al bando di alcune tipologie di prodotti in plastica, la fissazione di requisiti di progettazione per i contenitori in plastica, la previsione di regimi di responsabilità estesa del produttore, la previsione di misure di sensibilizzazione dei consumatori e di requisiti di marcatura per alcune tipologie di prodotti sono solo alcune delle misure che gli Stati membri saranno chiamati a recepire, in alcuni casi già dal 3 luglio 2021.
Le stoviglie monouso possono promuovere un ciclo virtuoso?
I prodotti biodegradabili e compostabili trovano applicazione in numerosi settori. Un esempio è proprio l’utilizzo di stoviglie compostabili in ambito ristorativo. Esse consentono di semplificare la gestione dei rifiuti nei casi in cui non sia possibile o poco pratico impiegare le stoviglie riutilizzabili.
Infine, la marcatura dei prodotti è uno strumento di informazione a servizio del consumatore. Facilita la corretta gestione del rifiuto nella frazione organica e permette quindi l’avvio agli impianti di compostaggio, dove si trasformerà in fertile terriccio.
Quando un imballaggio è ritenuto biodegradabile e compostabile?
L’asserzione della biodegradabilità e compostabilità si ha quando l’imballaggio è conforme alla norma tecnica UNI EN 13432:2002.
Inoltre la certificazione è rilasciata, insieme ai marchi di compostabilità, da diversi enti certificatori riconosciuti.
Infine, gli imballaggi biodegradabili e compostabili possono essere raccolti e riciclati con i rifiuti organici se sono certificati conformi alla norma tecnica UNI EN 13432. E sono opportunamente etichettati in base alle nuove disposizioni.