Aprire una pizzeria? C’è ancora voglia di pizza? A Milano si può trovare in ben 2.500 locali, un ristorante su tre. E 61,2% ha ormai un titolare straniero. Leader indiscussi della pizza meneghina gli egiziani che, da soli, superano tutti i pizzaioli italiani. Seguono distanziati i cinesi. Vendono pizza l’84% dei ristoratori egiziani e un ristoratore turco o marocchino su due. E i pizzaioli napoletani? A Milano la pizza è ormai “made in Napoli” solo nell’1,8% dei casi. Questo emerge da una elaborazione Camera di commercio su dati del registro imprese a settembre 2013.
Si ma come fare per aprire una pizzeria? Sono due le tipologie di pizzeria: ristorante o da asporto. La differenza? Nel primo caso il cliente si siede e mangia nel locale la pizza che ha ordinato, nel secondo caso se la porta a casa . Non è una differenza da poco, oltre che in termini di investimenti nel locale, cambia proprio tipologia di business e di requisiti.
Nel caso della pizzeria d’asporto o al taglio, l’impresa è considerata artigiana, il titolare non necessita dei requisiti professionali per la vendita e la somministrazione di generi alimentari se vende i proprio prodotti in locali annessi ai luoghi di produzione, attigui al forno insomma, gli spazi dedicati alla cottura devono comunque essere a norma con le leggi sanitarie. Non sono necessarie invece licenze o provvedimenti di accoglimento di istanza da parte del comune competente. Se nell’esercizio vengono venduti anche altri generi alimentari non prodotti sul posto, allora il titolare deve possedere anche i requisiti per la vendita.
Gli investimenti necessari sono in genere minori rispetto alla Pizzeria Ristorante e anche i prodotti offerti differiscono, in questo caso spesso oltre alla pizza vengono prodotti, piadine focacce etc, tanto che l’attività di piadineria/fagotteria dal punto di vista degli adempimenti e requisiti è uguale a quella di pizzeria da asporto.
Per la pizzeria ristorante invece i requisiti professionali per vendita e somministrazioni di alimenti sono assolutamente necessari, inoltre occorre richiedere il provvedimento di accoglimento o, nel caso di zone comunali sottoposte a tutela o a programmazione, l’autorizzazione del Comune.
Ovviamente anche per la somministrazione i locali devono essere a norma di legge dal punto di vista igienico sanitario.
Sia nel primo che nel secondo caso la nuova impresa dovrà iscriversi al registro imprese, aprire partita Iva, posizione all’Inps attraverso la comunicazione unica telematica e provvedere alla Segnalazione Certificata di inizio attività ( S.C.I.A). La Comunicazione unica , contestualmente alla S.C.I.A., viene trasmessa telematicamente allo Sportello Unico Attività Produttive ( S.U.A.P.).
La pizzeria ristorante viene considerata attività commerciale e in media richiede investimenti più importanti in termini di spazi e collaboratori.
Seguendo i consigli di un titolare Milanese oggi per aprire una pizzeria ristorante bisogna essere almeno in due e essere disposti a investire non meno di duecentomila euro, ma soprattutto “tanta tanta voglia di fare”
Ma prima di mettersi in proprio, per aprire una pizzeria, bar o ristorante o qualsiasi altra attività è bene chiedere un appuntamento al punto nuova impresa, un servizio gratuito di Formaper per indicazioni e consigli sulla propria idea di Business.