Insieme a Fabiana Panella e Dario Riva, designer strategico dello studio Whomade, abbiamo riassunto i temi principali che saranno affrontati durante il webinar ECO-DESIGN. L’incontro ha l’obiettivo di fornire stimoli per progettare innovazione e valore nell’economia circolare.
Che cosa si intende per design oggi?
Oggi il design è una disciplina ampia e multidisciplinare che va oltre la mera forma e l’estetica.
Per noi design significa progettare, è un metodo creativo, un approccio scientifico, una strategia concreta che crea rilevanza. Pensare in modo strategico per generare valore richiede una formazione ampia e solida. Questa include non solo conoscenze tecniche di progettazione, ma anche capacità avanzate di mapping, analisi e ricerca, metodologie trasversali e strumenti integrati in grado di generare una reale innovazione.
Che ruolo può avere il design all’interno del cambiamento sostenibile?
Il design ha preso coscienza che “la Terra è fragile”, come afferma Renzo Piano, e così anche (e soprattutto) i designer sono invitati a incoraggiare nuovi comportamenti, più attenti e consapevoli, e progettare per un mondo più sostenibile. In qualità di designer, attiviamo progetti di ricerca e stringiamo nuove collaborazioni per sperimentare idee e materiali innovativi, per creare prodotti e stimolare stili di vita più etici e rispettosi delle preziose risorse del pianeta.
Che relazione può esserci tra economia circolare e design?
L’economia circolare è paradigma di sostenibilità: non è una filosofia astratta, ma una nuova opportunità per il design, che crea innovative materie prime, ottimizza processi e produce consapevolezza. Non è una nuova teoria quanto piuttosto una vecchia pratica progettuale da mettere a sistema e sofisticare per coinvolgere tutti, dalle famiglie alle imprese, in una nuova logica di spreco zero.
L’economia circolare può essere un’opportunità per il business?
Le problematiche ambientali stanno cambiando ii modelli di essere impresa, di distribuire prodotti e servizi, di comunicare il proprio brand. Oggi l’economia circolare può creare nuove opportunità che il design può esplorare per costruire nuove opportunità per il proprio business.
I rifiuti e gli scarti di produzione possono diventare una nuova risorsa, i prodotti offerti e i servizi erogati devono confrontarsi con l’efficienza energetica e ambientale. Inoltre il brand e la comunicazione cambiano linguaggio, l’utente e il cliente acquisiscono nuove sensibilità: nuovi scenari cambiano le regole del gioco.
Il design può aiutare le aziende e le organizzazioni a rimodularsi per acquisire nuovi vantaggi competitivi nel mercato e creare valore nella comunità.
Ecodesign ed LCA: come possono essere integrati in un modello economico sostenibile?
Una progettazione, basata sull’impiego efficiente di risorse e materiali, permette di ridurre sia l’impatto ambientale legato alla produzione, sia la quantità di rifiuti generati, intervenendo su durabilità, riparabilità, possibilità di aggiornamento e riciclabilità dei prodotti stessi. Una buona progettazione, per essere davvero tale, mette al centro i principi dell’economia circolare.
L’ecodesign rappresenta quindi la nuova frontiera: in futuro sarà impossibile progettare senza tenere conto del ciclo di vita completo dei prodotti. Grazie alla metodologia LCA (Life Cycle Assessment), potrà essere valutato l’intero ciclo di vita dei prodotti e come questi “interagiscono” con l’ambiente, comprendendo le fasi di preproduzione (origine dei materiali, produzione, distribuzione, uso e riuso, smaltimento finale).
Quando si ricorre all’LCA?
I principi dell’ecodesign si applicano a tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto, con l’intento di ridurne l’impatto ambientale complessivo.
Si applicano all’approvvigionamento e all’impiego delle materie prime, che devono essere riutilizzabili, biodegradabili, riciclabili e non tossiche. Ma si applicano anche alla loro lavorazione nel processo produttivo e alla distribuzione, che devono rispettare la direttiva dell’UE sull’ecodesign (Direttiva 2009/125/CE), in termini di efficienza energetica e di ridotto impatto ambientale.
Anche il consumo del prodotto e la possibilità di riutilizzo concorrono nel definirlo eco e sostenibile. Il ciclo di vita del prodotto deve poter essere allungato il più possibile, attraverso il riciclo e/o il riutilizzo dei suoi componenti. In alternativa il prodotto dovrà risultare biodegradabile al 100%, in modo da rientrare completamente nel ciclo naturale.