Insieme a Giovanna Landi abbiamo riassunto i temi principali che saranno affrontati durante il Webinar del primo dicembre che tratta il tema della transizione ecologica in ambito edilizio.
Può spiegare cos’è la transizione ecologica?
L’ espressione transizione ecologica indica il passaggio o la trasformazione da un sistema produttivo intensivo e non sostenibile dal punto di vista dell’impiego delle risorse, a un nuovo modello che fa perno sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Questo binomio linguistico non è stato introdotto soltanto per affollare il dibattito pubblico e politico, ma nasce con lo scopo di attuare una rivoluzione culturale imprescindibile e necessaria per garantire il futuro delle prossime generazioni.
In che modo la transizione ecologica si interseca con l’edilizia ed i rifiuti prodotti da tale attività?
Il percorso della rivoluzione verde che in Italia è delineato dal Piano Nazionale della Transizione Ecologica, si snoda su otto diverse linee programmatiche. Tra queste rientra la Promozione dell’economia circolare, della bioeconomia e dell’agricoltura sostenibile. Ed è proprio nell’ambito dell’economica circolare che transizione ecologica ed attività edilizia si incontrano per garantire la sopravvivenza dei materiali derivanti da attività di costruzione e demolizione, assicurandone il recupero ed il reinserimento nel ciclo produttivo economico.
Quali sono le novità normative di cui si parlerà?
Il webinar approfondirà i decreti Ministeriali più recenti che individuano i requisiti e le condizioni alle quali gli scarti inerti dell’edilizia (rifiuti da demolizione e costruzione) cessano di essere un rifiuto.
In particolare, si tratterà del recente Decreto MITE 27 settembre 2022, n. 152 e decreto MITE n.278 del 15 luglio 2022.
A chi è rivolto il Webinar?
Interessati a partecipare al Webinar sono senza dubbio le imprese attive nel settore dell’edilizia sia in quanto produttrici di rifiuti edili sia quale possibili utilizzatrici del materiale recuperato.
Il webinar è rivolto anche alle imprese che si occupano del trattamento dei rifiuti e quindi alle aziende produttrici del c.d. “aggregato recuperato”.