Ti è mai capitato di ricevere un modulo che offre servizi non chiari, e apparentemente gratuiti? O bollettini di pagamento molto simili a qualcosa che già sapevi di dover versare – quota annuale della Camera di commercio, registrazione di un marchio…? Già precompilati coi dati della tua azienda, e dall’aspetto piuttosto credibile.
In caso (se ti può consolare) non sei l’unico: questi trucchi mietono vittime da oltre un decennio in tutta Europa!
L’impresa individuale “Casellario Unico Telematico Imprese” e la società “Portale imprese” sono solo gli ultimi due soggetti sanzionati in Italia per l’invio di bollettini di pagamento ingannevoli: pratiche commerciali scorrette volte a “condizionare indebitamente il processo decisionale delle imprese” e “ingenerare il convincimento che si tratti di una comunicazione proveniente da un organismo pubblico”. E in entrambi i casi si faceva impropriamente riferimento alla Camera di commercio.
Ma la casistica è ampia. Sono state segnalate anche richieste ingannevoli di:
- informazioni e dati societari;
- registrazione a banche dati, registri e albi;
- verifica dei consumi di energia elettrica;
- bollettini di pagamento per marchi, disegni e modelli;
- dati e coordinate bancarie;
- dati per verifiche anti usura; …
Come ti puoi tutelare?
Abbiamo predisposto alcune indicazioni e consigli per metterti in guardia da bollettini di pagamento ingannevoli e altre pratiche commerciali scorrette. In particolare:
- ricorda che le comunicazioni provenienti dalla Camera di Commercio sono solo quelle su carta intestata, con il logo e l’esatta denominazione dell’ente;
- l’iscrizione alla Camera di Commercio comporta il versamento del cosiddetto diritto annuale (che va versato ogni anno) che avviene tramite F24 oppure sul piattaforma Pago PA;
- consulta il vademecum “Io non ci casco!” dell’AGCM(Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), con spiegazioni e esempi su cosa ti deve insospettire.
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